Azioni del progetto
L’organizzazione delle attività del Gruppo Operativo viene realizzata dal coordinatore che opera con il capofila e con gli altri partner, e che, sotto la supervisione del Responsabile scientifico, assicura il le verifiche su tutte le attività svolte dalle altre Unità Operative attraverso il monitoraggio interno e l’applicazione degli strumenti di autocontrollo, le riunioni e anche la raccolta di materiale sull’argomento.
In questa azione vengono realizzate alcune attività di supporto sia tecnico e che organizzativo, che possono valorizzare e completare la proposta progettuale (organizzazione delle attività, analisi di alcune attività realizzate in ambito PEI Agri, coinvolgimento degli operatori per una migliore valorizzazione dei risultati).
Lo studio di fattibilità comprende anche un aggiornamento a livello nazionale e internazionale delle innovazioni inerenti le tecniche di difesa a basso impatto nei seminativi e le alternative all’utilizzo del Glifosate attraverso la valutazione e l’analisi dei progetti Europei realizzati attraverso fondi diretti e indiretti e su altre fonti, le pubblicazioni scientifiche, i contatti con tecnici ed esperti e la produzione di schede riassuntive con la collaborazione dei partner del progetto e con l’obiettivo di migliorarne l’applicabilità.
Una efficace terminazione (o distruzione) delle cover crop e dell’eventuale flora infestante è indispensabile per consentire la semina e la crescita ottimale della successiva coltura da reddito.
Le modalità possono essere molto diverse (gelificazione, distruzione per via chimica o meccanica) ed è fondamentale sperimentare metodi di terminazione a basso impatto, che possano essere efficaci e possano contemporaneamente limitare l’utilizzo del Glifosate e contribuire a migliorare la qualità delle acque e del suolo.
Verranno confrontate diverse tecniche innovative di terminazione.
Nella individuazione delle alternative al Glifosate, un elemento fondamentale, oltre ai diversi metodi di terminazione valutati nella precedente azione, è costituito dalla scelta delle colture da utilizzare come cover crops.
Per la prova verranno seminate, nelle due annate agrarie 2019/2020 e 2020/2021, 5 diverse tipologie di cover crops tra le più promettenti presenti sul mercato, secondo uno schema a blocchi randomizzati.
Nella individuazione delle alternative al Glifosate, è necessario definire, a integrazione degli elementi che sono già stati valutati, un protocollo di coltivazione che consenta di gettare le basi per la realizzazione del modello di best practices.
La sperimentazione condotta in questa azione verrà realizzata in 3 aziende agricole quali: Az Agr Marabini Aurelio (Castel San Pietro, BO); Az Agr Fondo San Luca Di De Franceschi (Crespellano, BO); Az Agr Succi Cimentini Antonella (Codigoro, FE).
Tutti i risultati ottenuti verranno elaborati .
Una prima elaborazione dei dati raccolti verrà realizzata alla fine della prima annata agraria e l’elaborazione finale alla fine della terza, dove verrà realizzata la valutazione finale degli indicatori ottenuti nelle precedenti azioni. Da tale elaborazione scaturirà il modello di best practices, che comprenderà sia aspetti tecnici che economici, che qualitativi.
Questa azione si prefigge il risultato di valorizzare e diffondere i risultati che il progetto si propone di ottenere, sia verso i consumatori, sia verso una utenza più tecnica (agricoltori e operatori) e si realizza attraverso diverse attività:
- Visita guidata con illustrazione del progetto e primi risultati
- Incontro tecnico sui risultati finali delle attività del Piano
- Spazio Web
- Web Toolkit: un modello informatico inserito nello spazio Web che viene utilizzato per coadiuvare i tecnici nell’applicazione, nell’azienda agricola, delle tecniche alternative all’utilizzo del Glifosate
- Video in formato standard
- Video in versione per non udenti (LIS)
- Manuale di best practices.
- Scheda PEI e Common Format PEI
Il corso è finalizzato a fornire agli agricoltori informazioni sulle principali alternative all’utilizzo del glifosate e sulle rotazioni in agricoltura integrata e biologica.
La proposta, della durata di 21 ore, intende diffondere l’utilizzo di pratiche agronomiche a basso impatto, alternative al glifosate, per la gestione dei terreni coltivati a seminativi (cereali, soia e girasole) con particolare riferimento a cover crops e attrezzature tecniche sostenibili ed innovative. Nello specifico saranno analizzate le possibilità fornite dal ricorso a diverse tipologie di coperture vegetali (Cover crops) in associazione all’utilizzo di attrezzature tecniche sostenibili ed innovative in grado di valorizzare i servizi ecosistemici e la fauna utile in azienda con benefici anche sulla biodiversità.
L’attività di consulenza ha come obiettivo di promuovere l’adozione di buone pratiche a basso impatto ambientale, alternative all’utilizzo del Glifosate, affiancando l’agricoltore nell’applicazione di questi sistemi nella valutazione delle diverse pratiche, adottabili dalle aziende agricole, atte a diminuire la presenza delle erbe infestanti sulle coltura quali: rotazioni ampie delle colture, il loro favorevole susseguirsi per limitare lo sviluppo di malerbe, l’individuazione di mezzi meccanici innovativi progettati per migliorare il controllo delle malerbe (sarchiatrici, erpici, spazzolatrici ecc) compreso il loro timing ottimale di impiego.
Per ultimo ma, non per importanza, l’introduzione delle cover crop, pratiche innovative impiegate allo scopo di controllare e ridurre la competitività delle infestanti, migliorando la fertilità dei suoli.
La consulenza si svolge in tre step: il primo di conoscenza aziendale, il secondo di individuazione e attuazione di tutte quelle operazioni in grado di ridurre o eliminare l’uso del Glifosate e il terzo di discussione e condivisione con l’agricoltore dei diversi punti individuati per il raggiungimento dello scopo della consulenza evidenziandone eventuali criticità.
Le aziende coinvolte in questa attività sono 32.